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Alla ricerca dell’ultimo saluto. Spiegare il lutto ai bambini.

Alla ricerca dell’ultimo saluto. Cinque consigli per spiegare il lutto ai bambini al tempo del Coronavirus Dottoressa Chiara Oroni, psicologa clinica e scolastica in Distranoi aps

Da sempre ci si interroga come aiutare i bambini a comprendere l’evento della morte. Un grande aiuto è costituito dai rituali e dai simboli; ma cosa accade quando ci si ritrova catapultati all’interno di un evento imprevedibile come quello del Coronavirus?

Indice:

  • Premessa
  • La complessità nel parlare della morte ai bambini
  • Cinque consigli per affrontare il lutto con i bambini nel Covid19
  • non schivare le domande
  • gestire gli stati emotivi
  • Cercare la giusta modalità espressiva
  • due grandi alleati: fotografie e aneddoti
  • Non rinunciare alla condivisione…online!
  • Conclusioni

Premessa:
Affrontare il lutto di una persona cara è sempre, in qualunque circostanza, un momento di estrema difficoltà e dolore. Proprio per questo si è radicato in profondità nell’essere umano, la necessità imprescindibile di creare dei rituali di passaggio che aiutino a conferire un senso a quanto stiamo vivendo.
I riti funebri sono profondamente radicati all’interno di ogni cultura e hanno lo scopo di aiutare il singolo e la comunità a gestire il dolore della perdita, ad elaborare il lutto, permettendo in questo modo un graduale ritorno alla normalità.

La morte ai tempi del Coronavirus però è ancora più spietata: rende privi della possibilità di celebrare un rituale di passaggio in compagnia delle persone care e obbliga ad un distanziamento, amplificando il senso di vuoto che la perdita comporta. La comprensione delle misure di sicurezza necessarie per contrastare il contagio, non basta ad alleviare il dolore, che rischia di diventare ancora più profondo.

La complessità nel parlare della morte ai bambini
La morte è uno dei grandi tabù imposti dalla nostra cultura. Il discorso su di essa tende ad essere schivato e allontanato il più possibile e, sebbene quasi tutti i genitori capiscano l’importanza di spiegare ai figli i grandi temi della vita, quando si tratta di fronteggiare la questione della morte, quasi sempre le parole vengono meno.
Il timore è di esporre i bambini ad una sofferenza eccessiva; ma essere piccoli non significa non essere in grado di comprendere: la morte, può essere spiegata con parole adeguate e sono proprio parole e simboli a costituire uno strumento in grado di lenire l’effetto di un evento drammatico. All’interno del contesto che stiamo vivendo a causa del Coronavirus, affrontare il tema della morte con i bambini necessita di ulteriori accortezze, in quanto non è possibile fare forza sui normali appigli culturali e sulla vicinanza fisica dei cari.

Cinque consigli per affrontare il lutto con i bambini nel Covid19
1. Non schivare le domande
Si tratta di un consiglio valido non solo nel periodo della pandemia ma certamente lo diventa ancora di più in questo frangente; tra le domande che potranno emergere ci si chiederà perché non si è potuto salutare per un’ultima volta il caro che è mancato. E’ importante rispondere con sincerità e chiarezza, ricercando parole delicate e calde. Un’altra accortezza sarà nell’allestimento di una situazione intima in grado di conferire il necessario contenimento. Potrebbero poi emergere paure sulla perdita di altri elementi della famiglia o preoccupazioni sulla salute. È necessario riuscire a rassicurare con delicata fermezza ed evitare la troppa esposizione ai notiziari che possono amplificare il senso di precarietà riguardo lo stato fisico e mentale.

2. Gestire gli stati emotivi Non esiste un modo corretto di esprimere le emozioni di fronte alla morte. Sicuramente la risposta emotiva del bambino, dipenderà molto dalla modalità in cui gli adulti manifesteranno il dolore in sua presenza. La condizione di chiusura all’interno delle nostre case, pone di fronte alla difficoltà nel potersi ritagliare degli spazi intimi dove sia possibile sfogarsi liberamente ma, sebbene possa essere complicato, è all’adulto che spetta il compito di tranquillizzare il bambino, manifestando un dolore composto e non disperante. Gli stati emotivi dei bambini, qualsiasi essi siano, tristezza, rabbia, spaesamento, vanno accolti senza allarmismi, così come non ci si deve eccessivamente preoccupare se si osserva nel bambino un atteggiamento sereno e spensierato; soprattutto in questo caso osservatelo, per verificare che non manifesti il disagio attraverso altri comportamenti: capricci, regressioni, comportamenti inusuali e comunicategli che è normale provare tanti sentimenti diversi ma gli adulti sono lì per lui, per ascoltarlo ed aiutarlo.

3. Cercare la giusta modalità espressiva Potrà essere un disegno o una lettera, a seconda dell’età e delle caratteristiche del bambino. Non si tratta solo di un modo per “tirar fuori” un sentire interno, ma può divenire una parte di un vero e proprio rituale: spiegategli che quando si potrà uscire di casa, sarà possibile portare la lettera o il disegno nel luogo di sepoltura, o in un altro luogo significativo. Questo genere di rituale può essere di enorme sollievo per placare anche il senso di colpa nel non aver potuto essere fisicamente accanto al proprio caro negli ultimi momenti della sua vita; ha il fine di salutare simbolicamente il defunto avendo cura di accompagnarlo anche se non lo si è potuto fare con un rito tradizionale. Inoltre, questo momento diverrà un importante bagaglio simbolico da inserire nelle proprie memorie familiari.

4. Due grandi alleati: fotografie e aneddoti
La fotografia è uno strumento di grande potenza evocativa. In assenza della possibilità di un rito come il funerale, è possibile creare in casa un momento dedicato alla celebrazione dei ricordi della persona cara che ci ha lasciato. La condivisione delle foto di famiglia è un’esperienza toccante e intima ma che permette agli adulti di rimembrare aneddoti curiosi, dolci e perché no, divertenti. Si tratta di un’occasione importante per trasmettere il senso di unità familiare che fortifica la sensazione di appartenenza.

5. Non rinunciare alla condivisione…online!
Delle lezioni che il Coronavirus ci ha lasciato in eredità, c’è sicuramente la possibilità di fare ricorso alla tecnologia, non solo per il lavoro e per la didattica, ma anche per sentirsi più vicini ai cari che non possiamo fisicamente abbracciare. Nel caso del lutto, l’aspetto della vicinanza di parenti e amici è, come già detto un fattore di protezione e di supporto fondamentale a cui non si dovrebbe rinunciare. Ciò si rivela importante per adulti e bambini, che avranno modo di sentire la vicinanza e potranno distrarsi, relazionandosi anche con l’esterno.

Conclusioni:
In questo breve articolo ho cercato di presentare solo alcuni dei suggerimenti che possono essere utili al fine di orientarsi nell’affrontare una così difficile sfida. I fattori da prendere in considerazione sono numerosi: l’età del bambino, il ruolo della persona che è venuta a mancare, l’impatto che questo evento ha avuto su tutto il nucleo familiare e molto altro ancora. Quello che credo sia importante sottolineare tuttavia è l’eccezionalità di un evento talmente nuovo e imprevisto, per cui le risorse che più si renderanno necessarie per fronteggiarlo saranno la flessibilità, l’adattamento al nuovo e la resilienza. Come ci cambierà questa pandemia e che cosa rimarrà di tutto ciò, se lo chiedono in molti. Forse è presto per rispondere. Alcuni credono che dopo questa esperienza ci sarà un miglioramento, altri affermano che tutto tornerà come prima. Quello che non perderemo sarà la capacità di adattarci a vivere in modi diversi, usando sia nuovi strumenti come la tecnologia, sia modalità più analogiche come le foto o i racconti ma con una flessibilità nuova per mantenere e costruire legami e rituali che danno un senso ai passaggi delle nostre vite.

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